
Gli educatori sono influenzati dai loro vissuti emotivi nella relazione quotidiana col bambino. sono due gli aspetti da mettere in luce: prima di tutto le maestre sono persone e in quanto tali provano emozioni che possono influire sulla qualità del lavoro. Non è una novità che uno stato d'animo positivo predisponga a buoni contatti interpersonali, mentre uno negativo li sfavorisca. Tuttavia, e questo è il secondo punto, gli educatori hanno una professionalità specialistica e sono ben consapevoli dell'influenza positiva o negativa che può avere il loro vissuto emotivo; hanno appreso, in sostanza quella abilità definita consapevolezza emotiva: in altre parole, riconoscono quale tipo di emozione stanno provando e perchè provano proprio quell'emozione. Il poter identificare il proprio vissuto emotivo e la causa determinante dell'emozione permette di selezionare con maggiore razionalità le reazioni comportamentali seguenti l'emozione e di circoscriverle all'interno della determinata situazione che ha promosso quel tipo di vissuto, senza generarizzarle ad altre. Il ruolo professionale di educatori e maestri implica una buona padronanza emotiva: ciò non significa annullare le proprie emozioni ma identificarle e saperle padroneggiare. Il passo ulteriore sta nel riconoscere che tutte le emozioni provate hanno un ruolo, ci segnalano che ci si sta allontanando oppure avvicinando all'obiettivo iniziale: le emozioni perciò comunicano dei messaggi.
Gli educatori possiedono l'abilità di padroneggiare emozioni, che sono elementi preziosi per dirigire l'attività educativa; le emozioni sono assolutamente favorevoli a chi sa riconoscerle. E' a partire dalla propria consapevolezza emotiva che gli educatori programmano l'obiettivo di promuovere la stessa abilità anche nei bambini.
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